Curiosità sul Cranio

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Il Cranio e la sua Etnologia

Fin dal Neolitico, e forse precedentemente, pare venissero eseguiti interventi sul cranio al fine di ridurre fratture (secondo alcuni studiosi anche per estrarre il cervello a scopo cannibalistico).

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Sono circa 200 i crani finora ritrovati in varie parti d' Europa e dell' Africa del Nord, con evidenti tracce di trapanazione e che, in alcuni casi, rivelavano la sopravvivenza di tale operato.

La trapanazione del cranio a fini terapeutici, non sempre giustificati, era effettuata normalmente nell' antico Egitto e, sembra, anche in Cina, Mesopotamia, Africa e India.

Sempre per motivi rituali, vari gruppi etnici eseguono (o eseguivano) la deformazione del cranio, ottenuta mediante pressioni esercitate durante il periodo dello sviluppo del bambino.

La deformazione del cranio ha lo scopo di distinguere dagli altri una classe, un clan, un popolo consideratosi "nobile", talvolta per avere significato puramente estetico.

Mentre la conservazione del cranio per motivi rituali propri o di ciascun gruppo umano è difusa nell' America Meridionale, nel Borneo, nella Mlesia, nella Nuova Zelanda e nell' Africa centrale e occidentale.

Dove

Inoltre come culto il cranio viene conservato dopo scarnificazione o dopo essiccamento delle parti molli o con tecniche di disossazione che ne riducono le dimensioni; questa usanza è tipica della Malesia e dell' Amazzonia.

Il cranio in alcune tribù viene anche dipinto, rimodellato con il mastice, ornato di occhi di conchiglia, ecc., ed è quasi sempre esposto nella casa degli uomini o in luoghi particolari per esempio ai margini dei campi fra i Naga dell' Assam.

A volte i crani vengono esposti sopra dei fantocci per indicare meglio l'immagine del defunto (Nuove Ebridi); tale forma di culto è legata a motivi di ordine spirituale, cioè alla convinzione che nella testa abbia sede la forza vitale.

In passato il teschio rappresentava uno schema ornamentale comunissimo in tutte le civiltà postclassiche e ancor oggi in Messico; il giorno dei morti esso, fatto di zucchero colorato, è esposto nelle pasticcerie.